Dos Ciastèl
L’abitato fortificato del Dos Ciastèl di Fai della Paganella
Il Dos Ciastèl è uno sperone roccioso posto sul margine orientale dell’altopiano di Fai della Paganella che si eleva a 923 m di quota s.l.m. in posizione strategica sulla Valle dell’Adige.
Le alte pareti rocciose quasi verticali e un potente vallo di cinta in muratura a secco, realizzato lungo l'unico lato accessibile, fanno del Dos Ciastèl una vera e propria roccaforte naturale.
I resti strutturali e i materiali archeologici rinvenuti nel corso di indagini condotte a cura dell'Ufficio beni archeologici della Provincia autonoma di Trento a partire dal 1981 indicano che il Dos Ciastèl è stato utilizzato come sede abitativa già a partire dalla fase finale del Bronzo medio (XIV secolo a.C.) e successivamente nel Bronzo recente e finale (XIII-XI secolo a.C.).
Le testimonianze archeologiche più significative messe in luce in questo sito risalgono alla seconda età del Ferro (metà del VI-I secolo a.C.), che in quest'area del territorio alpino è caratterizzata dalla presenza della Cultura di Fritzens-Sanzeno o retica. In questa fase il Dos Ciastèl è stato sede di un abitato sviluppatosi a partire dal V secolo a.C. che è stato costruito secondo un piano edilizio preordinato. Le case, generalmente di forma quadrangolare, sono seminterrate entro terrazzi rocciosi rettificati che fungono da perimetro insieme alle murature a secco che sono distribuite ordinatamente lungo gli stessi assi. L'alzato delle abitazioni doveva essere in legno e il tetto a doppio spiovente in paglia. L'assetto regolare dell'abitato sembra dipendere da influssi peninsulari in particolare etrusco-padani. Nel IV secolo a.C. il villaggio venne abbandonato in seguito ad un violento incendio che ha interessato tutte e quattro le costruzioni finora messe in luce e la via murata di accesso al dosso. L'abbandono di parecchi insediamenti retici alla conclusione del IV secolo a.C., tra i quali quello di Fai della Paganella, può essere messo in relazione con gli sconvolgimenti dovuti alla calata dei Galli nella Pianura padana.
L'isolamento naturale del dosso e la fortificazione costituita dalla cinta muraria configurano il Dos Ciastèl come una sorta di "acropoli" forse egemone nei confronti del territorio circostante.
Attraverso un percorso attivo ancora oggi il sito è collegato con la Valle dell'Adige e in particolare con l'abitato della seconda età del Ferro di Zambana "El Vato".
Il Dos Ciastèl è stato interessato da episodi di frequentazione per ragioni difensive anche in epoca storica, come indicano i frammenti di tegolone di una cinta muraria più recente e le fondazioni legate con malta di un edificio eretto sulla sommità del dosso, purtroppo in gran parte compromesso da spoliazioni effettuate nel XX secolo.
Il sito archeologico, dal quale si gode un'ampia vista panoramica sulla Valle dell’Adige, è facilmente raggiungibile a piedi in circa 20 minuti dall’abitato di Fai della Paganella (parcheggio in località Ori). È visitabile liberamente e corredato da pannelli informativi.
Vedi i percorsi e i laboratori didattici per le scuole: A scuola con l'archeologia