Aree archeologiche
Centro per l'archeologia e la storia antica della Val di Non: nel pozzo del tempo dai cacciatori-raccoglitori paleolitici ai santi martiri di Anaunia
Le palafitte di Fiavé costituiscono un punto di riferimento di eccezionale rilievo per la storia delle più antiche comunità agricole europee
Nel sottosuolo del centro storico di Trento vive l’antica Tridentum
La scoperta e la storia della villa
L’ampia area è costituita da spazi ed edifici pubblici e privati: un lungo tratto del muro della cinta urbica orientale con una torre trasformata in età imperiale in porta urbica, un esteso segmento di strada pavimentata con grandi lastre di pietra rossa locale.
L’area conserva le rovine di un’antica chiesa eretta nel V secolo e frequentata nei secoli successivi. Con gli edifici di culto della città romana è testimonianza diretta del cristianesimo dei primi secoli in regione.
Scoperte nella metà dell'800 in seguito a lavori di estrazione della torba, fanno parte del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.
In seguito a lavori di ristrutturazione di Palazzo Lodron, nell’omonima piazza, è stato riportato in luce parte di un quartiere dell’antica Tridentum.
Le più antiche testimonianze archeologiche rinvenute sulla collina sono alcuni frammenti ceramici risalenti al periodo Tardoneolitico - Eneolitico (fine IV - inizi III millennio a.C.).
Al termine degli scavi l’area è stata sistemata, realizzando un’area di visita che conserva a vista il perimetro delle due abitazioni scavate inserite in un contesto a parco pubblico di proprietà e gestione comunale.
La stratigrafia letta durante i sondaggi mostra i resti dell’antico castello: … cum Castro Caldonazii, palatio, turri et aliis suis fortilitiis
Sotto la Torre Civica in piazza Duomo si trovano i resti della Porta Veronensis, monumentale ingresso a Tridentum, costruita nel I sec.a.C.
Il sito prende il nome dalla vicina fonte di acqua che sgorga dalle pendici dei monti della catena del Lagorai.
La zona archeologica, estesa su 10 ettari di terreno, comprende non solo la sommità del dosso, ma anche i ripiani prativi del versante orientale.
Riscoperta una delle più vaste e imponenti testimonianze fortificate antiche delle Alpi.
Un sito archeologico sopra la piana dell’Alto Garda
In esposizione importanti reperti archeologici, ritrovati nella zona di Avio, appartenenti all’epoca romana e la spada dell'età del Bronzo rinvenuta sul Monte Baldo.
Nota fin dagli inizi dell’800 per aver restituito un significativo insieme di reperti compresi tra la preistoria e l’epoca romana
L’abitato fortificato del Dos Ciastèl di Fai della Paganella
I resti di un insediamento fortificato di epoca tardoantica/altomedievale nella Riserva naturale “Lago di Loppio”
La prima testimonianza di una frequentazione umana del sito dei Montesei risale alla seconda metà del III millennio a.C.
Le più antiche tracce di frequentazione umana a Cloz sono attualmente date dal recupero in località "Panugola" di due asce in pietra levigata risalenti all'età Neolitica
Un viaggio nella preistoria tra archeologia e natura alla scoperta del patrimonio mondiale UNESCO conservato dalla torbiera di Fiavé
L'itinerario lungo la strada "romana" introduce in un ambiente geomorfologico tipico per la nostra regione, in un paesaggio fatto di colture, terrazzamenti, spianate che denunciano l'antica fitta colonizzazione della valle da parte dell'uomo.
Punta Linke, nel gruppo Ortles–Cevedale, con i suoi 3629 metri di altitudine, durante la Grande Guerra fu una delle postazioni austro-ungariche più alte e più significative sul piano logistico dell’intero fronte.
In Val di Non un importante luogo della memoria che copre un arco temporale di oltre duemila anni, dalla preistoria all’epoca altomedievale
Nel sottosuolo del centro storico cittadino esiste una Trento a lungo sconosciuta. È la Tridentum romana, sepolta dalla città medievale e moderna.
In Vallagarina un grande edificio terrazzato con sale panoramiche e giardino risalente alla prima età imperiale