Resti di quartiere nord/orientale della città romana
(Piazza Cesare Battisti/Teatro Sociale)
Il ritrovamento di modesti resti pertinenti ad una strada romana nel lontano 1923 nel sottosuolo del Teatro Sociale ha indotto gli archeologi a seguire da vicino le opere di restauro e ampliamento del medesimo nel corso degli anni '90 del secolo scorso. L'esito di queste attenzioni ha avuto come risultato, del tutto inaspettato, la scoperta e l'indagine di un'area archeologica assai ampia (la più ampia, mq.1700 circa, fra quelle relative a Tridentum) e complessa, costituita da spazi ed edifici pubblici e privati: un notevole tratto del muro di cinta (m 35) della città in opus coementicium (malta, pietre e ciottoli), caratterizzato dai resti di una torre, trasformata in età tardo/imperiale in una porta urbica, un lungo segmento di strada (m 48) che penetrava verso il centro cittadino, pavimentata di grandi lastre di pietra rossa (un decumanominore), fiancheggiata da marciapiedi e provvista di sottostante rete fognaria; affacciate su di essa settori di case di abitazione, dotate di ambienti domestici ed arricchite di pavimenti musivi e fornite di impianti di riscaldamento come rivelano tracce di tubuli e suspensurae, ma anche cortili e botteghe artigiane. Un'area che attraverso i lunghi secoli della sua vita (I seccolo a.C. - VI secolo d. C.) denuncia interventi, modifiche, cambiamenti di destinazione d'uso, per essere poi ferita ed infine obliterata da strutture e murature della Trento medievale e moderna.