Tridentum
Fondata da Roma verso la metà del I secolo a.C., in età cesariana, verosimilmente con la funzione di antemurale della vicina Verona a sbarramento della valle dell'Adige, ineludibile via di ingresso all'Italia dall'Europa continentale, in un tratto della stessa topograficamente vocato a punto di guado e di sintesi di percorsi provenienti dalle valli trentine laterali. Eretta sul conoide del torrente Fersina, a ridosso di un'antica insenatura del fiume (eliminata a metà del secolo scorso) che veniva a sbarrare pressoché tutta la valle, presentava uno schema urbano regolare, con una planimetria pressoché quadrata e un reticolo ortogonale di percorsi stradali interni. Un impianto di tipo castrense, di limitate dimensioni (circa 13 ettari), probabilmente progettato e realizzato da uno dei numerosi architetti che nel contesto della vastissima opera di romanizzazione e urbanizzazione della Transpadana diedero il loro contributo sia in campo civile sia militare. Il sistema difensivo era costituito a nord dall'insenatura fluviale stessa, sugli altri tre lati da un perimetro murario munito di torri. Le mura, lunghe tra i m 335 e m 400 circa, come oggi le vediamo, si presentano costituite da due muri paralleli giustapposti. Essi furono realizzati però in due tempi diversi; il più antico, quello verso il lato interno della città, che misura m 1,20 di larghezza, risale all'epoca della fondazione, il secondo, quello esterno, spesso m 1,60, venne innalzato probabilmente in epoca tardoantica. Non sappiamo quale fosse la loro altezza, ma presumibilmente potevano raggiungere i cinque-sei metri e dovevano essere dotate di camminamento di ronda. L'accesso alla città avveniva tramite porte. Di esse la più monumentale è quella lungo il lato sud, Porta Veronensis, oggi visibile sotto Palazzo Pretorio in Piazza Duomo. In adiacenza e paralleli alle mura correvano dei fossati, ulteriore strumento di difesa, ma anche collettori delle fogne cittadine che venivano convogliate nell'Adige.
Le strade, larghe mediamente m 4,50/5, erano lastricate con grandi basoli in pietra rossa di Trento e completate con ampi marciapiedi. Al di sotto delle vie correvano le infrastrutture idriche e fognarie.
Gli edifici erano articolati secondo i moduli propri dell'architettura romana e dotati, in molti casi, di raffinati rivestimenti come mosaici e affreschi; molti gli ambienti forniti di sistema di riscaldamento a pavimento per garantire un maggiore conforto anche durante i mesi invernali. Dell'edilizia pubblica sappiamo ancora molto poco. Numerosi elementi architettonici lapidei indurrebbero a collocare il foro, o comunque un'area pubblica monumentale, in corrispondenza dell'attuale piazza S. Maria Maggiore. Al di fuori del perimetro murario, là dove oggi sorge il quartiere di S. Pietro, probabilmente nel II secolo d.C., fu innalzato l'anfiteatro. Anche i cimiteri, in conformità alle leggi vigenti, erano situati all'esterno del centro abitato.
La Tridentum murata, come sopra descritta, ben presto si trovò inadeguata a contenere i suoi abitanti e già fin dal I secolo d. C. si espanse extra moenia finendo con l'occupare, in un paesaggio che doveva vedere alternarsi edifici e superfici verdi adibite a coltivo, un'area piuttosto vasta, quella che poi, ulteriormente urbanizzata, fu cinta dalle mura duecentesche medievali. Il suo periodo di maggior sviluppo e floridezza dovette corrispondere ai secoli I e II d.C., mentre, a cavallo tra IV e V secolo, subì notevoli interventi urbanistici. A partire dalla seconda metà del IV secolo all'interno di questo tessuto cittadino si vennero a creare nuovi spazi aggreganti e nuove architetture, quelle religiose del cristianesimo che stava affermandosi anche nella nostra regione: l'ecclesia nell'area di S. Maria Maggiore e la basilica sui cui resti sorge oggi il Duomo.
La città non venne mai abbandonata, né rasa al suolo ma, sebbene impoverita e in parte destrutturata, sopravvisse ai tragici eventi delle migrazioni barbariche e degli ultimi instabili secoli del primo millennio, finché fu progressivamente sopraffatta dalla città medievale e moderna, non mancando però di lasciare in essa testimonianze e tracce durature.