Il sogno di Marco Polo

Incontri e convegni , Mostra

Per i 700 anni dalla morte di Marco Polo il Centro Studi Martino Martini intende celebrare il viaggiatore veneziano attraverso la figura di un trentino insigne, Martino Martini, che a distanza di circa 3 secoli e per motivi diversi affrontò un'avventura simile fra Oriente e Occidente, anch’essa destinata a lasciare un segno indelebile nei rapporti fra due mondi così diversi. Benché siano figure molto distanti i due ricoprirono ruoli di rilevo nell’Impero di mezzo e furono testimoni di eventi epocali.

Al fine di valorizzare la figura e l’opera del grande viaggiatore veneziano, che così tanta influenza ebbe sull’evoluzione dell’immagine della Cina in Occidente e sul dialogo culturale tra i due mondi nel corso dei secoli, il Centro Studi Martino Martini organizza a Trento una serie di eventi che intrecciano un dialogo ideale a distanza tra Marco Polo e il trentino Martino Martini, uno dei giganti della missione gesuitica nella Cina del Seicento, autore di opere fondamentali sul grande paese asiatico, tra cui il Novus Atlas Sinensis del 1655, la prima descrizione geografica della Cina basata sia su fonti originali locali, sia su rilievi e calcoli effettuati dall’autore sul terreno.

Nel suo Atlas, Martini nomina spesso Polo per convalidare o confutarne le informazioni, collegare i diversi toponimi e per interrogarsi sui suoi silenzi (eg non menzionò mai la Grande muraglia).

Criticamente vagliate, nel Novus Atlas Sinensis Martini, cita in ben 95 occasioni le informazioni riferite da Marco Polo nell’ambito del suo testo contenente la descrizione geografica dell’Impero cinese in epoca Ming.
L’opera del Martini è corredata da una carta generale e da carte particolati delle varie province, per dimostrare, alla luce delle fonti originali cinesi, l’esattezza delle proprie descrizioni, e confermare o confutare invece quelle del viaggiatore veneziano basate su informazioni di seconda mano.

Così, mentre IL MILIONE è pieno di figure fantastiche, l’ATLAS è rigorosamente scientifico. Tuttavia tutti conoscono Marco e pochi ricordano Martino. Da qui l’idea di un confronto tra i due in un ipotetico contatto onirico.

Il progetto il Sogno di Marco Polo realizzato con il supporto della Fondazione Caritro nell’ambito del bando volontariato culturale e in collaborazione con l'Associazione Glow, il Centro S. Chiara, l’Associazione Cinesi Trentino, e le Biblioteche comunali di Trento e Lavarone, prevede diverse attività integrate e sinergiche: una MOSTRA, un’INTERVISTA impossibile e una pièce da portare in scena e nelle scuole come TEATRO diffuso per ricordare a grandi e piccini i due illustri personaggi e valorizzare i luoghi dove transitarono.

La mostra dal titolo il Catai di Marco Polo e la Cina di Martino Martini: due mondi a confronto verrà realizzata da Aldo Caterino e si integra con la mostra cartografica Alla Scoperta dei Nuovi Mondi.
Osservatore attento, Marco Polo esercitò una notevole influenza anche in campo geografico e cartografico; infatti, nella seconda metà del XIV secolo, quando le mappe, e in particolare le rappresentazioni dell’ecumene, incominciarono ad allontanarsi dagli schemi cristallizzati della tradizione medievale, per tenere conto dei dati derivanti dalle esperienze dei viaggiatori, venne subito utilizzato, per la raffigurazione dell’Asia, l’ampio materiale contenuto nel Milione, che appariva ricco di novità rispetto alle scarse notizie tramandate dal mondo greco-romano.

Da allora in poi, fu particolarmente evidente l’influenza esercitata da questo testo sulla cartografia europea, a cominciare dal celebre mappamondo di fra’ Mauro camaldolese (1459), che riporta  numerosi passi del Milione, e dall’altrettanto famoso globo di Martin Behaim (1492), in cui compaiono il Catai, il Mangi, il Cipango, le 7448 isole del Pacifico, i fiumi e le città descritte nell’opera di Marco Polo. Anche l’innovativo planisfero in proiezione cilindrica a latitudini crescenti di Gerardo Mercatore (1569) contiene, per quanto riguarda la sola Asia orientale, ben 73 toponimi derivati dal Milione e, sempre verso la metà del XVI secolo, il cartografo piemontese Giacomo Gastaldi costruì una famosa mappa dell’Asia nella quale trovano posto quasi tutte le località citate da Marco Polo.

Per quanto riguarda la cartografia dell’Estremo Oriente, l’influenza di Marco Polo non cessò neppure nel XVII secolo, tanto che, fino ad allora, i migliori prodotti cartografici europei riconobbero in maniera tangibile l’importanza dei suoi viaggi, al punto da riprodurre, in qualche caso, sulla carta l’itinerario e la presenza stessa del viaggiatore veneziano (Athanasius Kircher, China illustrata, 1667). Nel tardo Cinquecento, i materiali risalenti al libro di Marco Polo passarono nelle famose mappe dell’Asia e della Cina contenute nelle varie edizioni del Theatrum orbis terrarum di Abramo Ortelio (1570 e 1584) e in quella dell’Asia presente nell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati
figura di Mercatore del 1595. Essi furono utilizzati, sia pure con maggiore cautela, anche nelle carte del
francese Nicolas Sanson (1652) e in quelle dell’olandese Frederik de Wit (1654).

L’intervista impossibile, a due voci, è realizzata dalla giornalista Carolina Farano, ed è inclusa nella serie I Sentieri dell’Arte.

Federico Masini e Davor Antonucci, sinologi dell’Università di Roma e curatori dell’Opera Omnia di Martino Martini sono intervistati, rispettivamente nella parte di Marco Polo, il primo, e Martino Martini il secondo.

Le riprese sono realizzate a Trento e dintorni nelle location storiche (eg. Biblioteca comunale già Collegio dei gesuiti, Buonconsiglio, Palazzo Sardagna e delle Albere etc.) Il video sarà circuitato sulle reti WELCOME IN, Trentino TV, Alto Adige TV e sui media connessi a MediaPlus.

Lo spettacolo di Teatro diffuso dal titolo La Via della farfalla, ora definitivo, viene realizzato in collaborazione tra il CMM e Il Funambolo che insieme definiscono i contenuti del testo e della drammaturgia e che sarà ospitato in diverse sedi.
Marco Polo e Martino Martini, due personaggi e due epoche diverse. Si rincorrono, ma l’uno è il sogno dell’altro e non si raggiungono mai pur continuando a riflettere in sogno, sulle vicende dell’altro. Li unisce la passione per la Cina, lo spirito femminile che li accompagna.

La performance, caratterizzata da una messa in scena agile e adattabile alle condizioni delle singole repliche ha la durata di un’ora circa e un cast di due attori professionisti: Giuliano Comin nella parte di Marco Polo/Martino Martini e Marta Marchi nella parte dello spirito della Cina.

L’inaugurazione sarà presso la Sala Affreschi della Biblioteca comunale il prossimo 9 ottobre alle ore 17.
La programmazione successiva sarà in concomitanza con i Martini Days che per il 2024 saranno dedicati ai 700 anni di Marco Polo e alle Vie della seta, con incontri di approfondimento in collaborazione con l'Ateneo, in modo da generare sinergie e maggior impatto.

Successivamente al debutto ci sarà la possibilità di portare il tema e la performance nelle scuole superiori con dei laboratori e una versione teatrale per bambini. Questa combinazione potrà offrire anche agli studenti del liceo la possibilità di sperimentarsi come volontari e operatori.

 Per tutti gli aggiornamenti e/o eventuali modifiche al programma, consultare il sito ufficiale: https://www.martinomartinicenter.org  

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organizzazione: Centro Studi Martino Martini cofinanziato dalla Fondazione Caritro, con il supporto del Comune di Trento e in partnership con l'associazione Glow e con l'Associazione Cinesi Trentino.