Un doppio ritratto

L'infanzia in una delicata opera di Giuseppe Antonio Craffonara

Giuseppe Antonio Craffonara, Ritratto infantile, 1827, olio su tela incollata su tavola, cm 49,5 x 61 [ @Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

Il piccolo dipinto, ad olio su tela incollata su tavola, cm 49,5 x 61, è un’opera firmata e datata 1827 del maggior pittore neoclassico attivo nella regione atesina, Giuseppe Antonio Craffonara (1790-1837), apprezzato e sostenuto da Canova; è pervenuto da un collezionista privato trentino, che l’aveva acquistato all’incanto.

In piena coerenza con l’estetica del Biedermeier e la sua poetica degli affetti familiari – si pensi alla contemporanea ritrattistica viennese di Friedrich von Amerling, Josef Danhauser o Peter Fendi – esso raffigura due bambini: un neonato, indiscusso protagonista, siede nudo e roseo su un candido lenzuolo, mentre una bambina più grande con boccoli biondi, probabilmente la sorella, fa capolino sulla destra offrendo un’arancia, beneaugurante simbolo di abbondanza ma anche emblema di purezza. La scena è definita sullo sfondo da un cortinaggio verde, che incornicia a mo’ di sipario il lato sinistro della composizione, in acceso accordo cromatico con il damasco scarlatto, dal classico motivo a fiore di cardo, che il lenzuolo copre solo parzialmente.

La data di esecuzione del nostro dipinto corrisponde al periodo in cui Craffonara, dopo la formazione all’Accademia di Verona e la borsa di studio a Roma (dal 1817, per intercessione di Canova), prima di ristabilirsi definitivamente nella natia Riva del Garda (1830), alternava la residenza romana a soggiorni a Verona, Riva e Rovereto, realizzando anche numerosi ritratti. All’interno di quest’ambito della sua produzione, che si alterna alla pittura sacra o di storia, vanno qui segnalati, per la particolare attinenza col soggetto di quest’opera, il piccolo ritratto della bambina Virginia Liebener (Linz, collezione privata), realizzato a Bolzano nel 1834, e quello del proprio figlio Adriano Marcello all’età di circa due anni, (1836 ca.) conservato presso il Castello del Buonconsiglio di Trento.

La superficie pittorica, esaminata alla luce ultravioletta, è in discreto stato di conservazione: sono visibili alcuni ritocchi, il più sostanzioso dei quali in corrispondenza di una lacuna sulla mano destra del neonato. La stesura risulta sottile, in particolare sugli incarnati, e lascia talvolta intravvedere la preparazione. Da segnalare infine un pentimento, visibile ad occhio nudo, nelle dita della mano sinistra della bambina, che reggono il frutto.

Il testo è tratto da:

A. Pasetti Medin, Scheda 125, Ritratto infantile, in Tesori dal Passato. Arte e storia in dieci anni di acquisizioni, a cura di L. Dal Prà, L. Giacomelli, Trento 2014

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Il bene è stato acquisito al patrimonio provinciale con determinazione n. 265 del 13 dicembre 2005 ed è attualmente conservato presso le collezioni del Museo del Castello del Buonconsiglio, inv. n. 474598.

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Per approfondire:

La voce di B. Passamani in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 1984, 30, pp. 568-569

la scheda ad vocem ne La pittura in Italia. L’Ottocento, Milano 1991, II, p. 779

Giuseppe Craffonara, catalogo della mostra a cura di M. Botteri – B. Cinelli – F. Mazzocca, Riva del Garda 1992

A. Stolzenburg, Giuseppe Craffonara (1790 – 1837). Ein Maler zwischen Klassizismus und Purismus, Engelsbach 1994, I, pp. 236 – 237, sch. 109 – 110 (a tutt’oggi la monografia di riferimento, anche per dovizia di documentazione archivistica)


27/04/2020