Casa Balduini

Attraverso la conoscenza dei palazzi storici di Trento, si può osservare la progressiva trasformazione urbanistica della città

[ foto 4^ D SCHOLL]

I palazzi affrescati di Piazza Duomo, sono stati, ormai parecchi anni fa, oggetto di operazioni di restauro, che hanno riconsegnato alla Città gioielli di architettura e di arte, da scoprire o riscoprire, ma soprattutto autentiche pagine di storia.

L’arte di “impreziosire” con affreschi (tecnica pittorica che consiste nel dare il colore su intonaco ancora fresco) le facciate di edifici pubblici e privati è molto antica; si ha la prima testimonianza, che risale al 1264, a Bassano in Veneto.

In seguito, troviamo a Treviso, decorazioni esterne del XIII secolo, e dal XIV secolo, pressoché tutti i centri veneti presentano pittoresche “case dipinte”.

Casa Balduini si affaccia sulla piazza più importante della città, Piazza Duomo; si tratta di un edificio che si presenta ancora splendido e che racchiude secoli di storia, è il primo esempio di casa con la “facciata dipinta” a Trento (fine XV secolo).

Tesori come questo, rischiano di essere perduti a causa del trascorrere del tempo, degli agenti atmosferici, dell’inquinamento, dell’incuria. È fondamentale che si avviino interventi di restauro e di manutenzione regolare, perché tali opere sono parte del Patrimonio storico ed artistico della Città.

L’ultimo intervento di restauro, con puntuale completamento di parti decorative mancanti, attuato da Luigi Battisti nel 1941, ha portato a nuova vita Casa Balduini ed in particolare le decorazioni pittoriche esterne.

La famiglia

La famiglia Balduini non è originaria di Trento, bensì di Maderno, un paese vicino a Salò (in provincia di Brescia).

I Balduini si trasferirono a Trento nella prima metà del Trecento.

Il nome primitivo della famiglia non è Balduini ma “de Capris”; venne tramutato verso la fine del Trecento in “Balduini” da un membro della famiglia, tal Baldoino.

Agli inizi del Quattrocento è documentato un rogito, cioè è un documento con cui si formalizza l’acquisto della casa; attraverso il quale si può ricostruire la storia della famiglia.

I Balduini furono una famiglia molto importante della città di Trento, vi fecero parte notai imperiali, consoli, illustri medici e speziali.

I personaggi con i quali la famiglia Balduini raggiunse il massimo del prestigio sono Arcangelo e il figlio Francesco. Arcangelo fu un famoso medico che spronò anche il figlio Francesco a seguire la sua carriera; entrambi contribuirono ad accrescere il prestigio della famiglia.

Arcangelo fu medico personale dell’Imperatore e del Principe vescovo Giovanni Hinderbach, divenne console della città di Trento nel 1473, come pure il figlio nel 1527 e 1531.

A entrambi, l’Imperatore concesse nel 1478 il titolo di “Conti Palatini”, una delle più importanti cariche dell’Epoca.

I Balduini sono da considerare divisi in due linee genealogiche: una abitò nella casa di Piazza Duomo e l’altra nel Palazzo in via Oss Mazzurana, dal portale ancora oggi contrassegnato dallo stemma marmoreo dei Balduini.

Alla fine del Seicento, mancando eredi, la casa Balduini passò alla famiglia Garzetti; ancora oggi una lapide ricorda che vi abitò Giovanni Battista Garzetti, importante medico e studioso.

L’architettura

Casa Balduini, nonostante le varie riedificazioni negli anni e il vasto rimaneggiamento interno, avuto all’inizio del 1960, denuncia chiaramente il suo impianto gotico, nella presenza di archi ogivali. In origine la casa doveva essere a due soli piani con tre monofore gotiche al secondo piano, ancora ben leggibili, e altre aperture al primo.

Questo aspetto è interessante e denota che nel Quattrocento a Trento si propongono ancora elementi dell’architettura gotica.

Una cortina muraria merlata separa il cortiletto interno dallo spazio della piazza; nel cortiletto, si può ammirare la facciata vera e propria della casa.

La sopraelevazione della casa è leggibile nell’assenza di affreschi e nella parete semplicemente intonacata; più in basso, sulla facciata, sono presenti finestre architravate: realizzate nel corso di interventi di restauro, rispettano solo parzialmente quelle originarie. La porta finestra dà su un piccolo balcone, sostenuto da mensole, che sono degli elementi architettonici volti a sorreggere carichi aggettanti, cioè sporgenti; il balcone, è protetto da una ringhiera a larghe fasce di ferro “inginocchiate”.

Al piano terra c’è il portale d’ingresso che è a sesto acuto ed è l’unico elemento rimasto inalterato. Sopra di esso vi è una formella quadrilobata che racchiude uno stemma araldico. Alla sua destra e alla sua sinistra si trovano altri due stemmi, che sono rispettivamente della famiglia dei Mirana e degli a Sale.

Le decorazioni pittoriche

Casa Balduini è la casa dipinta più antica della città di Trento e i meravigliosi affreschi che la adornano risalgono al 1480 circa.

Dall’inizio del secolo XX, la presenza di considerevoli scrostature di intonaco aveva denunciato l’esistenza di affreschi; nel 1941, Luigi Battisti mise in atto lavori di restauro e di completamento di parti decorative mancanti, che hanno riportato a nuova vita la casa e in particolare le sue decorazioni pittoriche esterne.

Per quanto riguarda gli artisti, creatori di queste decorazioni, si ritiene siano stati i fratelli Sacchetto di Verona, in particolare Bartolomeo, secondo l’opinione dello studioso Nicolò Rasmo. È evidente il rapporto degli affreschi di casa Balduini con altri simili in area trentina, come il ciclo profano nella sala maggiore di Castel Pietra a Calliano e soprattutto gli affreschi nel cortile del Castelvecchio al Buonconsiglio, commissionati dal vescovo Hinderbach nel 1475.

Arcangelo Balduini, per sottolineare il proprio “status” e quella della sua famiglia, commissionò un importante decoro della facciata.

Anche all’interno erano presenti degli affreschi; nei primi anni del 1970, attuato un rimaneggiamento interno, in una sala al pianterreno fu trovato un soffitto a travature dipinte con motivi a fiori e foglie, esempio di decorazione tardo rinascimentale trentina.

Le decorazioni esterne invece si dividono in diverse tipologie: sono visibili tre stemmi, che sono situati sopra al portale d’ingresso, più in alto sono presenti dei motivi decorativi a festoni di foglie e frutta, distribuiti su tutto il prospetto, secondo un ritmo regolare e annodati da sottili nastri rossi; ad arricchire la facciata, concorrono dei larghi fregi, fasce decorative orizzontali, con cornici che racchiudono foglie e motivi a girali; tale tipo di ornamento (raffigurazione di elementi vegetali con forma a spirale), tipico della cultura rinascimentale, è presente anche nei prospetti di palazzi veronesi, di ispirazione mantegnesca del tardo Quattrocento.

Per quanto riguarda i colori della facciata, questi sono estremamente tenui e la loro tonalità varia entro la gamma del verde, del rosso e del giallo, il tutto su fondo bianco.

Lo stemma

Sopra il portale d’ingresso, una formella quadrilobata racchiude uno stemma araldico, attualmente di difficile lettura, perché quasi del tutto deteriorato, è quello dei de Capris, il campo dello scudo: di rosso, alla capra rampante d’azzurro collarinata d’argento, circondata entro un ovale dalla lunga coda di un drago alato d’oro. Cimiero: la capra del campo dello scudo nascente dalla corona.

Alla sua destra e alla sua sinistra si trovano altri due stemmi araldici che appartengono a parenti della famiglia Balduini. A destra, deteriorato ma leggibile, è quello dei Mirana, famiglia della madre di Arcangelo Balduini (capo famiglia, console e medico). A sinistra quello degli a Sale, appartenente alla famiglia della moglie di Arcangelo Balduini.

Sappiamo che la moglie, Antonia di Leonardo a Sale abitava in Piazza Duomo nel 1476, tale notizia accerta che sia proprio questa la casa dei Balduini e testimonia che committente degli affreschi sia stato Arcangelo, visto lo stemma della famiglia della moglie, in facciata.

Testo a cura di: Beatrice, Sofia, Sabrina 4^ D SCHOLL

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27/02/2019

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