Irruzione del contemporaneo

I maggiori capolavori del Mart esposti ne Le Collezioni, un nuovo allestimento cronologico e tematico 

[ Mart]

Al secondo piano del Mart, l’attenzione si concentra sulle vicende dell’arte in Italia a partire dal secondo dopoguerra.

All’inizio del percorso si incontrano le opere che, a cavallo fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, hanno determinato l’uscita dal perimetro del quadro: i tagli di Lucio Fontana, le combustioni di Alberto Burri, le nuove frontiere dell’arte concettuale esplorate da Piero Manzoni. Intorno a loro, le diverse ricerche sul segno e sul colore di Afro Basaldella, Emilio Vedova, Gastone Novelli, Giuseppe Capogrossi, Tancredi Parmeggiani.

L’allestimento, coerentemente con questa tendenza a eccedere il convenzionale limite della cornice o del piedistallo, esalta il disegno architettonico del Mart, aprendo ampi spazi delineati dalle opere stesse che divengono sempre più territorio di azione e pensiero.

I lavori di Salvatore Scarpitta e Jim Dine, così come i décollages di Mimmo Rotella, contribuiscono ad allargare i confini del quadro, inglobando oggetti e frammenti della vita quotidiana. Il quadro specchiante di Michelangelo Pistoletto è un dispositivo che accoglie l’accadere della vita stessa, mentre l’emergente società dei consumi di massa è ostentata dalla Pop Art americana, arrivata in Italia con la Biennale di Venezia del 1964.

Con lo spostamento dell’asse da Parigi a New York, gli artisti e la critica statunitense diventano il punto di riferimento a partire dal quale si determinano, per assunzione o per reazione, le successive identità. I nove cubi di alluminio di Robert Morris inquadrano una serie di questioni fondamentali per l’arte contemporanea: l’approccio razionale, l’uso dei materiali industriali, il dialogo tra l’opera e lo spazio che la circonda. La controparte europea di questi movimenti è rappresentata da un lato dalle ricerche poveriste di Mario Merz, Giovanni Anselmo e Gilberto Zorio e dall’altro dagli approcci concettuali ed espressivi di Carlo Alfano, Giuseppe Spagnulo e Marco Gastini.

In Italia, sulla soglia degli anni Ottanta, si assiste a un diffuso interesse per la pittura, in linea con diverse ricerche figurative europee, come quelle testimoniate da Markus Lüpertz e Anselm Kiefer.

Con la caduta del blocco sovietico e l’esplosione della globalizzazione si profila un contesto di babele linguistica, caratterizzata da percorsi individuali fondati su diverse tradizioni culturali. Grazia Toderi, Sterling Ruby, Thomas Houseago, Wayde Guyton e Neil Beloufa sono alcuni dei rappresentanti di questa multiforme ricerca contemporanea, votata all’approccio sperimentale e influenzata dalle nuove tecnologie. 

Daniela Ferrari, Denis Isaia - curatori del Mart

09/12/2015